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A Milano chi imbianca le case del Comune? Gli studenti del Volta

A Milano chi imbianca le case del Comune? Gli studenti del Volta

di Nicolò Rubeis

MILANO – Il mondo del colore incontra quello del sociale e il privato abbraccia il pubblico per sostenere un principio di solidarietà essenziale. Tutto questo è ColorAid, il progetto di edilizia etica arrivato ormai alla quinta edizione, che a Milano, ogni anno, con il supporto delle aziende delle vernici rende possibile la rigenerazione e la riqualificazione cromatica di realtà importanti per la comunità. Gli sforzi dell’iniziativa sono dedicati nel 2021 ai Mini Hub di viale Ortles, di proprietà del Comune meneghino. Una struttura con cinque appartamenti destinati all’accoglienza temporanea di famiglie in emergenza abitativa. A ognuna di loro è riservata una stanza, per un totale di circa 60 posti letto, con servizi igienici, cucina e spazio giorno in comune. Per le famiglie la permanenza è transitoria e gli spazi sono quindi segnati da una rotazione frequente. 

Una realtà, quella di viale Ortles, nel sud di Milano, situata vicino alla Casa Enzo Jannacci, il centro pubblico d’accoglienza più grande d’Europa. Quest’anno tocca ancora ai ragazzi e alle ragazze della 4B del Liceo Scientifico Alessandro Volta essere protagonisti del progetto ColorAid. 

Muniti di rullo, pennello e tuta da imbianchini, una volta arrivati in viale Ortles si sottopongono al briefing mattutino diretto dal ‘capocantiere’ Giovanni Napolitano che li divide in varie squadre da 4-5 persone, seguite poi individualmente da un artigiano specializzato di una delle aziende che hanno deciso di aderire all’iniziativa. La sfida è infatti anche per le imprese: conoscere nuove realtà, confrontarsi con i competitor e lavorare al fianco dei più giovani per un bene sociale e collettivo. Il tutto sotto la supervisione degli ideatori e organizzatori di ColorAid, l’editore della Rivista Colore & Hobby e della Web Radio Colore Vieri Barsotti e la sua redattrice Alessandra Notargiacomo. 

A disposizione degli studenti, che intanto si danno da fare come previsto dall’ex programma di alternanza Scuola-Lavoro, oggi riassunto nella sigla Pcto (Percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento, ndr), le migliori attrezzature possibili. ColorAid è infatti anche un’occasione per le aziende specializzate del settore di sperimentare nuove e innovative pitture a basso impatto ambientale, come quelle agli ioni di argento utilizzate in viale Ortles che rilasciano poche sostanze dannose e assorbono i microbi. 

“Una volta assegnati loro i compiti- spiega alla ‘Dire’ Giovanni Napolitano, decoratore, esperto di verniciatura e formatore- lasciamo fare tutto agli studenti”. Secchi e pennelli sparsi, sembra di essere in un cantiere ma a lavorare sono i più giovani. Tutti i prodotti materici, e la conseguente pulizia degli spazi è affidata a loro, e c’è anche chi accetta di buon grado qualche compito più secondario come scrostare la pittura dal pavimento con una spazzola. Insomma, uniti come una vera e propria squadra edile: “Aldilà delle direttive che gli diamo- continua Napolitano- sono loro che ci mettono le mani e spesso anche tanta creatività. Questi studenti hanno voglia di esprimersi”. 

Con le classi di nuovo chiuse complice la pandemia, il ColorAid di quest’anno assume una valenza ancora più simbolica: “Su uno di questi muri- racconta Silvia Stretti, docente di italiano e latino nonché vicepreside del Volta- cinque ragazze hanno deciso di rappresentare il ramo di un pesco. Ma non è un albero qualsiasi: si trova infatti sul mio balcone di casa. Durante il lockdown inviavo spesso alla classe foto dei fiori e dei frutti che produceva, è stato un po’ il nostro filo conduttore e ora hanno deciso di immortalarlo qui”. 

Dopo aver investito a Milano negli ultimi anni nella riqualificazione cromatica della Casa di Accoglienza Archè, di due spazi Sprar destinati all’accoglienza dei rifugiati politici, del centro diurno disabili Cherasco e dell’Abbazia di Mirasole, ColorAid continua dunque ad operare nel segno della valorizzazione del benessere abitativo: “Il nostro obiettivo- conclude Alessandra Notargiacomo di Colore & Hobby- è di portare vivacità ma anche bellezza in queste strutture. Le persone che ci vivono ne hanno bisogno, anche per il loro equilibrio psicologico”.

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