ROMA – Un “grande esercizio di democrazia e partecipazione” e una occasione di richiamare l’attenzione sul settore caratterizzato da “salari bassi, alta precarietà e da “riforme nostalgiche”. Questo il senso delle elezioni delle Rsu del comparto scuola, che si terranno dal 14 al 16 aprile. Tre anni dopo la precedente, quelle del 2022 a cui parteciparono oltre il 70% dei lavoratori.
La Flc lancia una compagna di partecipazione, con la conferenza dal titolo ‘Investire in istruzione e ricerca per far ripartire il Paese’ con la segretaria generale Fcl Gianna Fracassi, il segretario Alessandro Rapezzi e il leader della Cgil Maurizio Landini.
TRE GRANDI TEMI
Fracassi sottolinea tre grandi temi: i salari bassi, alta precarietà e riforme del governo “nostalgiche” e con tratti “neoautoritaristi”.
Rispetto al precariato “sono 195mila i posti precari per il personale docente, 400 per il personale educativo, 47mila per gli Ata, per un totale di 242mila precari circa” su cui “abbiamo assistito a un tentativo negazionista della realtà con il ministro Valditara che in Parlamento, a ottobre, ha sostenuto che questi numeri”.
Sul capitolo salari la segretaria osserva che in legge di bilancio “non aver collocato le risorse per il contratto dei lavoratori pubblici ha rappresentato per questo governo un risparmio: solo per i settori della conoscenza stiamo parlando di un risparmio per il governo di circa 6 miliardi”.
Gli aumenti, osserva, saranno “mediamente di 145 euro lordi mensili per un triennio che vede l’inflazione cumulata arrivare al 17,3%”.
Durante l’incontro sono stati presentati i risultati di una ricerca Tecne’, che ha indagato l’opinione dei lavoratori del settore istruzione.
Il 94% di chi lavora nell’istruzione ha fatto la sua scelta per passione, che però si scontra con una realtà difficile: il 76% ritiene che la retribuzione sia inadeguata e ben il 66% giudica il sistema scolastico non adeguato alle esigenze degli studenti.
Quindi dovendo indicare le priorità su cui impegnarsi, gli intervistati per il 34% vedono la lotta al precariato come una priorità assoluta, mentre il 29% ritiene urgente un adeguamento degli stipendi. Rispetto al ruolo del sindacato il 92% si è rivolto a un sindacato per consulenza e assistenza, segno di quanto siano fondamentali per tutelare i diritti e affrontare le sfide quotidiane.
Il 75% valuta positivamente il ruolo dei sindacati nel settore e il 61% si sente adeguatamente rappresentato. La gran parte dei lavoratori vede nello sciopero (75%) e nelle manifestazioni (72%) gli strumenti per ottenere cambiamenti concreti. Infine, sulla Flc per il 43% è il sindacato più riconosciuto e apprezzato per la capacità di difendere i diritti dei lavoratori. Una distanza significativa rispetto a Cisl scuola (18%) e la Uil (al 11%). La Flc presenterà quindi liste in ogni scuola, università, ente di ricerca con circa 8 mila sedi di votazioni.
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