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Addio al ‘re del liscio’: è morto per Covid Raoul Casadei

Addio al ‘re del liscio’: è morto per Covid Raoul Casadei

BOLOGNA – Era ricoverato per Covid dal 2 marzo all’ospedale Bufalini di Cesena, ma non ce l’ha fatta. Il ‘re del liscio’ Raoul Casadei è morto questa mattina. Un uomo che incarnava un territorio, la sua allegria, la voglia di divertirsi, il mare, la famiglia, l’amicizia e, va da sé, il liscio. Raoul Casadei era la Romagna. Nato a Gatteo, in Provincia di Forlì-Cesena, (non a caso) a Ferragosto del 1937, Raoul, musicista, compositore, frontman dell’Orchestra che portava e porta il suo cognome ha fatto ballare, mano nella mano, coppie di mezzo mondo. Sua la celeberrima “Ciao mare”, come pure “Simpatia” e canzoni che portano la romagnolità in tantissime balere negli anni Settanta come “Romagna e Sangiovese” o “Romagna Capitale”.

Senza tema di smentita, si può dire che è stato lui a diffondere il liscio, oltre che il sorriso, in spiagge e sale da ballo. Un ottimista, oltre che un titano, visto che persino quando è stato ricoverato, malato di Covid, è voluto salire sull’ambulanza con le sue gambe, come hanno raccontato le figlie. Le figlie, già, parte del grande clan Casadei che del liscio ha fatto la propria etichetta. Raoul era infatti nipote di Secondo. Suo zio è proprio quello che ha scritto “Romagna mia”, lo stesso che gli regalò una chitarra e che, dopo averlo accolto nel gruppo a fine anni Cinquanta, decise di cambiare il nome della sua orchestra da Casadei a Orchestra Secondo e Raoul Casadei, lo stesso che gli lascerà la guida del gruppo alla sua morte, nel 1971. Per tutto quel decennio Raoul sarà ancora sul palco a suonare per poi gestire, da fuori, l’orchestra e lasciare lo scettro al figlio Mirko a inizio anni 2000.

Raoul però, non scompare. Affatto. Nel 2006, da vero uomo popolare, ha partecipato al reality l’Isola dei famosi. Per chi non lo sapesse, non era comunque nuovo all’esperienza televisiva e cinematografica, avendo partecipato, oltre a innumerevoli show Tv, anche a più di un film come “Rimini Rimini” di Sergio Corbucci a “Ogni volta che te ne vai” di Davide Cocchi e prima ancora a “La Nottata” di Tonino Cervi e “Vai col liscio” di Giancarlo Nicotra. Ha recitato in più di uno spot, e da musicista ha partecipato al Festival di Sanremo, al Festivalbar, a un disco per l’estate. Ma soprattutto ha fatto ballare valzer e mazurke a più di una generazione, fuori e dentro dalla sua Romagna. Anche se ‘Romagna mia’ non l’aveva scritta lui. 

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