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Aiop presenta il 3° Bilancio Sociale e apre il dibattito sulle Fake News in sanità

Aiop presenta il 3° Bilancio Sociale e apre il dibattito sulle Fake News in sanità

ROMA – Nel corso dell’evento dal titolo ‘Le fake news in Sanità’, l’Associazione Italiana delle aziende sanitarie e territoriali e delle aziende socio-sanitarie residenziali e territoriali di diritto privato (Aiop) ha presentato a Roma il 3° Bilancio Sociale, nel quale si dà conto del contributo dell’Associazione e delle strutture ospedaliere alla sanità pubblica e dell’impatto, diretto e indiretto, che l’offerta di servizi e prestazioni sanitarie genera sulla comunità di riferimento.
La terza edizione del Bilancio Sociale Aiop è stata anche l’occasione per riflettere sulla disinformazione in sanità e sugli effetti che una comunicazione distorsiva produce nella lettura del sistema salute e quindi nelle scelte politiche che lo governano.

IL CONTRIBUTO DI AIOP AL SSN

Quando si parla di Servizio sanitario nazionale (Ssn) si fa riferimento alla sua componente di diritto pubblico e a quella di diritto privato, poste entrambe al servizio della funzione pubblica di tutela della salute: la parte accreditata oggi assicura più di 1/4 dei ricoveri nazionali, impiegando circa 1/10 della spesa complessiva.

Come certificato dal 3° Bilancio Sociale, il valore aggiunto economico del settore privato si traduce nella capacità di creare ricchezza a vantaggio dei diversi stakeholder e della comunità di riferimento: il 92% di tutto il valore economico generato dalla componente di diritto privato del Ssn viene ridistribuito al territorio, sotto forma di indotto per la filiera di produzione (96mila fornitori diretti nelle sole strutture del campione), di coinvolgimento di professionisti (per un totale di oltre 73mila unità), di gettito fiscale e di contributo al Terzo Settore. Nell’8% che viene trattenuto, inoltre, occorre considerare tutti gli investimenti in Ricerca&Sviluppo e in ammodernamento degli ambienti e delle tecnologie.

SANITA’ E FAKE NEWS

Perché si continua a parlare di sanità privata (la sanità a pagamento) per fare riferimento alle strutture di diritto privato della sanità pubblica (finanziata attraverso la fiscalità generale, con un meccanismo di contribuzione progressiva)?
Perché si continua a dire che le strutture private accreditate selezionano le prestazioni meno complesse più remunerative quando le evidenze dicono il contrario?
Perché si persevera con un approccio ideologico e con la sterile e dannosa contrapposizione pubblico-privato accreditato quando le criticità (iniquità di accesso alle cure per liste d’attesa non governate, rinuncia alle cure, ricorso alla sanità a pagamento, mobilità passiva non fisiologica, inefficienze e sprechi) dovrebbero indurre a potenziare la sinergia tra le due componenti del sistema?

La presidente nazionale Aiop, Barbara Cittadini, ha sottolineato che ‘la scelta di coniugare la presentazione del 3° Bilancio Sociale Aiop al tema delle fake news in sanità nasce dal desiderio di raccontarci per il valore che creiamo e che possiamo, ulteriormente, creare per promuovere una sanità pubblica, efficiente, solidale ed equa, in un contesto nel quale aumenta la nostra attenzione al tema della qualità di vita nel nostro Paese, oltre che al tema ambientale, generazionale e di genere‘.
‘Parlare di componente di diritto privato del Servizio sanitario nazionale- ha precisato Cittadini- vuol dire ancorare la natura delle strutture private accreditate e ogni intervento al corretto perimetro di riferimento, quello della Sanità pubblica. Quante volte sentiamo parlare impropriamente di ‘privatizzazione’ della sanità? Quante volte leggiamo articoli nei quali si confonde il ‘privato’ inteso come natura giuridica di una parte delle strutture del Ssn e ‘privato’ quale forma di fuoriuscita dallo schema universalistico e solidale di Sanità’.

‘È successo, ancora una volta, la scorsa settimana nell’ambito di un question time alla Camera dei deputati– ha poi ricordato- a commento della modifica, introdotta nell’ultima manovra di Bilancio, del tetto di spesa all’acquisto di prestazioni da erogatori di diritto privato, congelato al 2011. Questo intervento invece permetterà di prendere in carico più pazienti, curare di più, ridurre le liste d’attesa, continuando ad assicurare prestazioni complesse e di provata efficacia clinica’.

Il presidente della 10ª Commissione Affari sociali, sanità, lavoro pubblico e privato, previdenza sociale del Senato, Francesco Zaffini, ha spiegato che ‘per il contrasto alle fake news in sanità dovremmo prevedere provvedimenti specifici, ma qui lavoriamo su un terreno scivoloso, perché da un lato si deve garantire libertà di espressione e di stampa e, dall’altro, bisognerebbe evitare, in un momento di difficoltà della nostra sanità nazionale, di dare addosso a questo nostro Ssn, che invece è veramente glorioso e rappresenta un’eccellenza nel panorama europeo e internazionale, soprattutto grazie a chi ci lavora dentro’.
La segretaria del gruppo PD, componente della 10ª Commissione Affari sociali, sanità, lavoro pubblico e privato, previdenza sociale del Senato, Sandra Zampa, ha osservato che ‘la politica fa molte promesse che spesso vengono disattese. La sanità è un tema che chiama in causa le nostre coscienze ed è certamente uno dei punti dolenti nell’opinione pubblica. I cittadini si aspettano qualcosa di più, considerati gli impegni presi durante l’esperienza pandemica. Allarmano la riduzione delle risorse e la difficoltà delle regioni nel far fronte al problema delle liste d’attesa e della tutela del personale’.

Secondo la capogruppo di FdI, V Commissione Bilancio, Tesoro e Programmazione della Camera, Ylenja Lucaselli, ‘oggi, quando si parla di sanità lo si fa in maniera troppo approssimativa e divulgando notizie non veritiere, a partire da quella sul personale medico: si dice che in Italia ci siano pochi investimenti per la loro assunzione e questo non è vero. In realtà, la componente di diritto pubblico non ha utilizzato fondi stanziati per 3 miliardi di euro. Il tema vero riguarda la formazione e l’assenza di competenze. Quindi, questa è già una fake news, così come quella secondo la quale la sanità privata sarebbe un contraltare di quella pubblica, quando noi sappiamo benissimo che è un supporto fondamentale, un asse centrale per il mantenimento degli standard qualitativi’.

‘Le fake news- ha evidenziato il presidente di Salutequità, Tonino Aceti– sono un fenomeno rischioso per il diritto alla salute e per la sanità pubblica. Tutte le scelte di policy rispetto al Servizio sanitario nazionale devono essere guidate innanzitutto dalle evidenze, che devono indirizzare l’agire anche di tutti gli stakeholder. Noi, ad oggi, abbiamo utilizzato solo in piccola parte il privato accreditato, e molte regioni in modo residuale, per recuperare le liste d’attesa. Le regioni che hanno colto meno questa opportunità sono anche quelle che hanno ‘recuperato’ meno prestazioni e non hanno utilizzato molte risorse che lo Stato aveva stanziato proprio in questo senso. Tale evidenza non è mai stata al centro del dibattito lasciando spazio alle fake news e questo è un danno per i cittadini e per il Ssn’.
‘Le politiche della salute- ha affermato il direttore Area Politiche per il Digitale e Filiere, Scienze della Vita e Ricerca di Confindustria, Luca Del Vecchio– si intrecciano con molte altre politiche pubbliche. Si tratta, tuttavia, di un terreno sul quale si acuiscono gli scontri. Il presunto conflitto tra privato e pubblico è una delle tante fake news in circolazione. Le politiche pubbliche iniziano ad essere fondate su misure oggettive elaborate da soggetti tecnici come Agenas. Questo ha determinato un mutamento di cognizione e l’assunzione di iniziative coerenti da parte della maggioranza. Pensiamo al superamento del tetto di spesa’.

‘Le fake news sono un problema ricorrente- ha rilevato Anna Maria Bencini, Farmindustria– che in questo momento non affligge solamente la sanità. Nell’ambito sanitario, le notizie false rappresentano un grande pericolo perché possono creare mancanza di fiducia nella scienza e anche problemi di salute pubblica. Il ruolo di Farmindustria, in questo senso, è fondamentale perché l’industria farmaceutica è importante per la comunicazione sanitaria ed è infatti regolata da un codice di condotta molto rigoroso. Le informazioni che ci arrivano sono sempre verificate in ogni loro aspetto’.

‘In un mondo sempre più globale e virtuale- ha dichiarato il presidente Fofi, Andrea Mandelli– i cittadini sono bombardati da informazioni sui temi di salute e la rete è diventata un veicolo privilegiato di disinformazione. Cercare di rimuovere le asimmetrie informative è un impegno che coinvolge in prima persona i farmacisti in virtù del rapporto di fiducia e di vicinanza con la cittadinanza’.
‘L’informazione e l’educazione dei pazienti, il contrasto alle fake news veicolate da ‘Dottor Google’ e dai social– ha concluso- sono parte integrante della nostra attività quotidiana, che perseguiamo attraverso l’ascolto e il dialogo costanti, la rassicurazione dei cittadini e l’invito a rivolgersi sempre a fonti autorevoli per la ricerca di informazioni in tema di salute e di terapie‘.

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