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Assolto a 88 anni dopo più di 50 anni nel braccio della morte

MondoAssolto a 88 anni dopo più di 50 anni nel braccio della morte

ROMA – Questo è il vero finale, un lieto fine, del film “Box”. Per chi non l’avesse visto: la storia dell’ex pugile giapponese Iwao Hakamada, che è stato assolto dopo più di 50 anni di ingiusta detenzione da condannato a morte. Era stato condannato definitivamente nel 1980 per quattro omicidi (non) compiuti nel 1966. Ed era entrato in carcere nel 1968, dopo la prima sentenza di colpevolezza. 56 anni in attesa dell’esecuzione. Un tribunale di Shizuoka lo ha infine scagionato all’età di 88 anni, in precarie condizioni di salute.

Hakamada era accusato di aver sterminato la famiglia del suo capo, senza movente e senza prove. Aveva confessato dopo venti giorni di interrogatori, tra torture e violenze. Fu giudicato colpevole di omicidio e incendio doloso, e condannato a morte. La condanna seguì tutta la trafila giudiziaria giapponese fino alla alla Corte Suprema, nel 1980. Hakamada è rimasto rinchiuso nel braccio della morte per 35 anni, fino al 2014, quando è stato scarcerato.

Nel 2008 infatti i suoi avvocati erano riusciti a far esaminare al test del Dna gli indumenti insanguinati che secondo l’accusa provavano il suo coinvolgimento nel delitto. Il test rivelò che quelle tracce di sangue non appartenevano a lui, tantomeno alle vittime.

Dopo ulteriori complicati rimpalli tra l’Alta Corte di Tokyo e la Corte Suprema, il tribunale di Shizuoka ha infine scagionato definitivamente Hakamada.

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