Bilanciare rischi di troppa stretta e di allentamento prematuro
Roma, 8 feb. (askanews) – In questa fase la politica monetaria della Bce “deve bilanciare attentamente il rischio di eccessiva restrizione, mantenendo i tassi troppo alti per troppo tempo, con quello (opposto-ndrt) di muoversi prematuramente dalla posizione di attesa che abbiamo adottato fin da settembre”. Lo ha affermato il capo capo economista della Bce, Philip Lane nel suo intervento a un convegno sul processo di disinflazione nell’area euro ospitato dalla Brookings Institution, a Washington.
Un prudente ma chiaro segnale di apertura a un futuro ammorbidimento della linea, con diverse precisazioni: “dobbiamo andare ancora avanti nel processo di disinflazione – ha detto Lane – prima che possiamo essere sufficientemente fiduciosi che tornerà al target in maniera tempestiva e che ci rimarrà in maniera sostenibile”.
Secondo l’economista irlandese “i dati che stanno pervenendo suggeriscono che il processo di disinflazione nell’area euro sul breve termine possa di fatto procedere più velocemente di quanto precedente precedentemente previsto, sebbene le implicazioni per il medio termine siano meno chiare”.
Al tempo stesso “la forza della ripresa dell’economia, il percorso delle politiche di bilancio, gli sviluppi sui salari e il livello con cui le imprese assorbono i maggiori costi di produzione, tutto questo in un contesto di accresciuta incertezza geopolitica avranno un peso importante sulla traiettoria dell’inflazione”, ha spiegato Lane, secondo il testo pubblicato dall’istituzione.
Lane ha rilevato che le previsioni economiche dei tecnici della Bce il prossimo marzo, “forniranno l’opportunità per un aggiornamento ampio delle nostre prospettive sul medio termine”. E che per le decisioni “continueremo a seguire un approccio fermamente legato ai dati per determinare l’appropriato livello e la durata della restrizione monetaria”.
“In particolare – ha ribadito – le nostre decisioni sui tassi saranno basate sulla nostra valutazione delle prospettive di inflazione alla luce dei dati economici e finanziari che perverranno, della dinamica dell’inflazione di fondo e della forza della trasmissione della politica monetaria”.