di Nicola Mente e Nicolò Rubeis
MILANO – “La cosa bella del Pd è che i sindaci, le sindache, i militanti e le militanti fanno tutti parte di una comunità. Sala è una risorsa e continuerà ad esserlo, ma il protagonismo del Pd non dipende dai sindaci, piuttosto dalla forza che tutta la nostra comunità esprime sia a livello di partito che a livello di amministrazione”. Con queste parole alla ‘Dire’ della segretaria metropolitana del Pd Milano Silvia Roggiani, i dem meneghini incassano la scelta maturata dal sindaco milanese Giuseppe Sala, da oggi ufficialmente esponente dei Verdi Europei.
“Sala non ha abbandonato niente, perché di solito si abbandona un posto di cui si è fatto parte”, afferma la segretaria dem milanese, che rivendica il ruolo del suo partito nelle trasformazioni del capoluogo lombardo nella sua recente storia, e sottolinea che Sala non è il primo sindaco non organico: “Il Pd è stato protagonista, sia con Pisapia sia con Sala, delle scelte amministrative- ricorda- e ha messo il suo timbro sui cambiamenti di Milano anche sul tema ambientale e su quello della transizione ecologica, con assessorati fondamentali come quello alla Mobilità e quello all’Urbanistica”.
La decisione di Sala è stata preannunciata ai dem, assicura Roggiani, già ieri: “È circa un anno che il sindaco ha avviato un lavoro con i Verdi europei, quindi non è una scelta inaspettata”. Specifica la segretaria milanese: “Non ha mai avuto la tessera del Pd, e oggi ha fatto una scelta su un altro partito”, tuttavia “continua ad essere il nostro sindaco in quanto sindaco di tutti, e noi continuiamo a sostenerlo continuando ad essere protagonisti orgogliosamente, anche in questa coalizione”, così come accaduto in passato.
Un Pd subalterno o dialettico ai tavoli dove saranno prese le scelte col candidato sindaco che ha aderito a un’altra formazione dopo essere stato a lungo di ‘area’? La giovane segretaria metropolitana dem non vede rischi: “Il Pd è sempre stato perno delle coalizioni qui e nel resto d’Italia, sia con Pisapia che non aveva tessera del Pd, come del resto non l’ha mai avuta Sala”, e di fondo non è l’unica similitudine. “Sala adesso dice di aderire a un partito europeo, ma anche Pisapia era più vicino a un’altra formazione politica che non era il Pd”, spiega. Le scelte dunque “saranno compiute insieme” a Sala. Inclusa quella di un possibile allargamento al M5S, eventualità che la numero uno milanese del Pd respinge, rimarcando come sia stato lo stesso Sala a farlo annunciando il passaggio ai Verdi. “Mi pare che le parole del sindaco sul M5S siano state chiare, nel senso che ha voluto sottolineare che quanto rappresentato dal Movimento dal punto di vista ambientale sia un pochino da rivedere”, quindi “lui- sottolinea Roggiani- occupa uno spazio che dal suo punto di vista il M5S non occupa”.
Insomma, mentre Nicola Zingaretti- un altro ‘scontento’ del Pd- vara nel Lazio la prima giunta di coalizione coi grillini, sembra proprio che il matrimonio tra il Pd e il M5S a Milano non s’abbia da fare. In gioco ci sono anche i delicati equilibri di coalizione, con Italia Viva e Azione che hanno posto il veto, mentre M5S a Milano non ha mai sfondato. “Lo abbiamo sempre detto, qui le coalizioni si fanno non per tattica ma per idea di città… e la nostra idea di città anche in campo ambientale, anzi soprattutto in quell’ambito- chiarisce Roggiani- è molto lontana da quella del M5S”.
“BENE LETTA, MA IL CAMBIO DI LEADERSHIP NON BASTA”
Bene Enrico Letta alla guida del Pd, ma non basta, spiega alla ‘Dire’ la segretaria del Pd milanese Silvia Roggiani. “Credo che il Pd in questo momento abbia bisogno di una guida solida, oggi quella guida può essere Enrico Letta che ha dato la sua disponibilità ed è sicuramente una persona autorevole: non basta però la leadership- dice- mi auguro che dall’assemblea di domenica parta un percorso che rafforzi il Pd con la sua identità, le sue idee e le sue proposte che sono tante”. Non solo, ma da Milano i dem lanciano un appello affinché vengano coinvolte maggiormente le forze territoriali. “Oltretutto sui territori ci sono delle energie meravigliose: valorizziamole e facciamo crescere la proposta del Pd, di cui oggi c’è ancora tantissimo bisogno nel centrosinistra italiano”, chiude Roggiani.
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