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De Lise (commercialisti): nel 2021 pronti a dare un contributo per la ripartenza dell’Italia

De Lise (commercialisti): nel 2021 pronti a dare un contributo per la ripartenza dell’Italia

 

Il presidente al XII Forum dell’Ungdcec: non vogliamo più restare ai margini

Ai lavori sono intervenuti anche i parlamentari Fassina, Gribaudo e Conzatti

 

“Il ruolo del commercialista deve essere centrale non soltanto nella percezione dei nostri clienti, ma anche da parte del governo. In questo 2020 abbiamo lavorato pancia a terra, non facendo mai mancare il nostro sostegno a cittadini e imprenditori.

Protagonisti positivi nel lavoro, ma assolutamente negativi per quanto riguarda le mancanze del governo nei confronti della nostra categoria. Siamo stati esclusi da tutto: indennizzi, risarcimenti, ristori. Eppure, non esiste un tema, un settore, un ambito nel quale i professionisti non siano stati in prima linea.

L’obiettivo che si pone per il prossimo anno è fare in modo che i commercialisti e i professionisti in generale non vengano visti come privilegiati, ma come persone che hanno voglia di dare un contributo, ricevendo inoltre le tutele che quest’anno sono mancate”. Lo ha detto Matteo De Lise, presidente dell’Unione nazionale giovani dottori commercialisti ed esperti contabili, nel corso del XII Forum dei Giovani Professionisti, dal titolo “Equità, merito e giustizia: requisiti primari per la crescita della professione”.

Per Chiara Gribaudo (Commissione Lavoro Pubblico e Privato della Camera dei Deputati) “quello del compenso equo e giusto è uno dei ‘target’ sui quali lavorare. Ma servono anche strumenti adeguati e più giusti per i lavoratori autonomi. La pandemia ci ha fatto capire quali sono le esigenze, ora è importante che il percorso venga fatto insieme per essere più forti e credibili. Auspico inoltre che da parte del governo ci sia una giusta interlocuzione verso i professionisti”.

Donatella Conzatti (segretario della Commissione Bilancio al Senato), ha affermato: “Comprendo le richieste della categoria dei commercialisti, è evidente che manca qualche passaggio in questo senso. Allo stesso tempo, però, è fondamentale che i commercialisti si pongano come professionisti a tutto tondo e non si limitino a essere consulenti dei loro clienti. Ci sono moltissimi settori che dopo la pandemia offriranno importanti opportunità di crescita”.

Il parlamentare Stefano Fassina, già viceministro dell’Economia, ha sottolineato: “Nei prossimi mesi bisognerà ricostruire l’Italia come se fossimo nel dopoguerra. Dovremmo approcciare uno scenario di ricostruzione, aggredendo le problematiche che hanno frenato la crescita italiana negli ultimi trent’anni. Abbiamo bisogno di mettere al centro dell’agenda i professionisti, soprattutto i giovani: un universo di uomini e donne con il quale dialogare con maggiore attenzione”.

Catello Maresca, sostituto procuratore presso la Procura Generale di Napoli, da canto suo ha evidenziato che “nel post Covid nulla sarà come prima, le evoluzioni sono stati radicali. Peccato che tra i settori che si sono innovati non ci sarà la giustizia, che oggi versa – soprattutto quella penale – in uno stato quasi comatoso. L’innovazione è rimasta ai margini, eppure ce ne sarebbe un gran bisogno”.

Francesco Fimmanò, componente del Consiglio di Presidenza della Corte dei Conti, ha invece rimarcato come “il professionista deve andare verso una formazione sempre più pronunciata, per poter poi essere esso stesso formatore. In questa società liquida tutto accade in fretta, ma ci sono settori con enormi limiti. I professionisti possono porsi come una guida e un riferimento”.

Secondo Gaetano Stella, presidente Confprofessioni, “la scelta di lasciare fuori i professionisti da scelte importanti per l’economia lascia molto perplessi. Le proposte da parte nostra sono state numerosissime, ma il rapporto con la politica non decolla. In futuro servirà maggiore dialogo”.

Di ammortizzatori sociali all’interno degli studi professionali ha parlato Maria Pia Nucera, presidente ADC: “C’è un progetto avviato con l’onorevole Gribaudo, ma intanto persiste una preoccupante mancanza di dialogo con il governo. Non c’è unità d’intenti, occorre voltare pagina”.

All’evento sono intervenuti anche Antonio De Angelis, presidente AIGA; Alberto Chiosi, presidente ASIGN; Fabrizio Acerbis, Managing Partner di Pwc Tls Avvocati e Commercialisti; Emanuele Serina, segretario Ungdcec.

In apertura di giornata si è invece svolto il webinar “Le proposte tecniche dell’Unione”, con la presentazione dei ‘manifesti di idee’ emersi durante i Tavoli Tecnici dell’Unione, nati con obiettivo di condividere idee per ispirare il confronto. Hanno partecipato Alessandro Bonandini, vicepresidente Ungdcec; Matteo Balestra, giunta UNGDCEC; Alessio Saraullo, giunta UNGDCEC; Massimiliano Dell’Unto, presidente commissione nazionale di Studio UNGDCEC; Sonia Mazzucco, vicepresidente Ungdcec; Oreste Francesco Pepe Milizia, presidente International Union of Young; Francesco Savio, giunta Ungdcec; Paolo Florio, tesoriere Fondazione Centro Studi Ungdcec.

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