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Faraone: il Ponte sullo Stretto di Messina non si ferma con gli esposti

Faraone: il Ponte sullo Stretto di Messina non si ferma con gli esposti

“Non si chiama in causa la giustizia per dirimere battaglie politiche”

Roma, 21 feb. (askanews) – “Non si ferma il ponte sullo Stretto con gli esposti. Possibile che non si possa mantenere tutto nell’ambito della politica, del confronto parlamentare, senza chiedere ai magistrati di intervenire?”. Lo dichiara Davide Faraone, capogruppo di Italia Viva alla Camera, a proposito dell’apertura di un fascicolo d’indagine da parte della Procura di Roma, dopo l’esposto presentato dal deputato di Avs, Angelo Bonelli, dalla segretaria del Pd, Elly Schlein e da Nicola Fratoianni, segretario di Sinistra Italia.

“Chiamare in causa la giustizia per dirimere le battaglie politiche è un segnale chiaro di un arretramento insopportabile impresso dal Pd e da Avs. Matteo Salvini è un politico lontanissimo da noi e, pur essendo anche favorevoli alla realizzazione del Ponte sullo Stretto, riteniamo che il suo progetto sia pieno di criticità. Innanzitutto, quella di aver sottratto risorse ad altre infrastrutture necessarie a migliorare un sistema di mobilità in certi luoghi del Sud davvero complicati. Non ci sogneremmo mai, però, di trascinarlo in tribunale perché non condividiamo ciò che porta avanti, le battaglie si fanno sempre in Parlamento. Mai nelle aule dei tribunali”, conclude.

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