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Foto d’autore per beneficenza: 500 scatti per regalare 18 mila euro all’Ageop. Ci sono anche Pagliuca e Aradori

MondoFoto d’autore per beneficenza: 500 scatti per regalare 18 mila euro all’Ageop. Ci sono anche Pagliuca e Aradori

BOLOGNA – Un altro progetto di beneficenza, a distanza di due anni dal precedente. Il fotografo bolognese Daniele Guidetti ha vinto la nuova sfida, questa volta raccogliendo 18.000 euro a favore di Ageop, l’associazione dei genitori dell’oncologia pediatrica del Policlinico Sant’Orsola di Bologna. Come? Con progetto fotografico aperto alla gente comune: le persone potevano andare nello studio fotografico, posare per qualche scatto da soli e insieme ad amici e famiglia, e poi lasciavano un’offerta libera per il progetto di beneficenza. In questi giorni il fotografo, che ha finito di scattare lo scorso weekend dopo un viaggio durato esattamente un anno, ha aperto la ‘cassetta’ insieme ai responsabili di Ageop e il totale delle offerte raccolte è stato di 18 mila euro. Due anni fa, sempre Guidetti, raccolse 17 mila euro per comprare un costoso apparecchio medico necessario all’ospedale pediatrico Gozzadini del Sant’Orsola.

Il progetto di due anni, che ci chiamava ‘Blue’, si concluse alla fine del 2021. Guidetti, nonostante la fatica e il grande impegno, a neanche due anni di distanza ha deciso di rimettersi in gioco per un nuovo progetto benefico. “L’idea è nata da un mio amico imprenditore, Nicola Bonfiglioli, che mi ha messo in contatto con l’Ageop. All’inizio ero combattuto sul farlo, perchè sapevo sarebbe stato un grande impegno. Poi l’Ageop mi ha parlato delle ‘case gialle’, che servono ad accogliere le famiglie dei bambini in cura all’Oncologia del Sant’Orsola che vivono lontane. Ho saputo che tante mamma e papà dormono in macchina, non sapendo come altro fare. E mi si è stretto il cuore”, racconta il fotografo.

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I primi scatti sono partiti a inizio maggio 2023 e gli ultimi sono stati fatti pochi giorni fa, domenica 12 maggio. In tutto, davanti all’obiettivo di Guidetti hanno posato 500 persone. Medici, imprenditori, avvocati. Ma soprattutto tantissima gente comune, famiglie, con bambini, adolescenti, anziani. Le foto, questa volta, erano tutte rigorosamente in bianco e nero (quelle di Blue erano a colori). È venuto anche qualche vip, come l’ex portiere del Bologna Gianluca Pagliuca, il cestista della Fortitudo Pietro Aradori e l’attore Pippo Santonastaso.

“Stavolta ho scelto di fare un ritratto di livello, di maggiore qualità, più ricercato. Ho sistemato un unico flash sulla destra, in modo da creare sempre un’ombra da un lato del soggetto“. Soddisfatto? “Veramente molto, credo di essere riuscito a dare immagine, per ciascuna persona, di serenità e tranquillità e anche a cogliere l’anima delle persone, per chi uno sguardo, per chi un sorriso. C’è anche chi non sorride, chi è timido, credo di averci abbastanza azzeccato e in questo mi ha dato un grande aiuto la precedente esperienza di ‘Blue’: scattando così tante persone, impari anche a guardare il viso di una persona”. Le foto fatte sono “scatti normali naturali, con un taglio nè troppo drammatico nè troppo gioioso: la vita l’ho immaginata così. Alla fine le foto hanno una bella luce, che mi ricorda la luce dei fotografi di quando io ero bambino, è una luce un po’ drammatica e anche scorbutica: le ombre a volte aiutano ma a volte possono anche amplificare i difetti. La post produzione comunque è stata pochissima”.

Da questo lavoro uscirà anche un libro, ‘Scatti di vita‘ (edito da Pendragon), che sarà presentato il 12 giugno al Country Club di Castel Maggiore alle 17.30: in quell’occasione verrà presentato anche il totale raccolto e spiegato come verrà utilizzato. Anche il ricavato della vendita del libro si aggiungerà alla raccolta fondi benefica, così come era successo per Blue: nel volume le foto pubblicate saranno 350.

Aneddoti? “Spesso, quando arrivavano le famiglie, davanti vedevi la mamma tutta elegante, fresca di parrucchiera. Poi i figli, anche loro eleganti. Dietro spuntava il papà, molto casual, che entrava dicendo ‘A me mi hanno costretto‘. Ma spesso è proprio quello che si è divertito più di tutti”, racconta il fotografo. “Ci sono stati momenti divertenti, come quelli delle foto di famiglia dove chiedo a tutti di urlare insieme ‘Spaghetti!‘. Una famiglia, moglie e marito, ha portato con sè il cane e il fatto e sono nelle foto con loro. Qualcuno entrava timidamente e poi non volva più andare via. Tantissime sono le persone che erano già venute due anni fa per Blue e sono tornate. Questo mi ha dato tantissima soddisfazione e forza, unito al fatto che le persone, anche quelle ‘nuove’, si sono fidate di me”. Tutto positivo, insomma, a parte “è stata una cavalcata meravigliosa, ho conosciuto tanta bella gente, tutti sono venuti per fare del bene e questa è la cosa più bella”. Non c’è due senza tre. Pensi a un nuovo progetto per il futuro? “Per adesso non ci penso minimamente”, conclude Guidetti. Ma aveva detto la stessa cosa quando aveva chiuso il progetto ‘Blue’.

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