di Alessio Pisanò
ROMA – “L’attuale procedura prevede che la Commissione abbia a disposizione diversi meccanismi, compresa la possibilità di chiedere un’audit” che nel caso dell’Unrwa include una “valutazione dell’accordo con l’Agenzia e una verifica degli strumenti che quest’ultima ha per accertare che i
suoi membri non partecipano alle attività terroristiche“. Lo ha dichiarato un portavoce della Commissione europea durante il punto giornaliero con la stampa, interpellato sulla revisione dei fondi europei destinati all’Agenzia dell’Onu per il soccorso e l’occupazione dei profughi palestinesi nel vicino oriente, decisa dalla Commissione europea.
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Il provvedimento è stato annunciato dopo l’espulsione da parte dell’Agenzia di 12 dipendenti accusati di aver partecipato agli attacchi di Hamas del 7 ottobre nei territori occupati da Israele. La Commissione europea ha chiesto all’Unrwa di concordare lo svolgimento di un audit sulle attività dell’agenzia condotto da esperti incaricati da Bruxelles.
“Nessun finanziamento all’Agenzia è previsto fino a febbraio 2024“, ha dichiarato il portavoce, specificando che la fornitura di aiuti umanitari a Gaza e alla Cisgiordania “continueranno sulla base dei progetti finanziati a favore di altri partner”. “Dobbiamo combinare la necessità di fare chiarezza con quella di fornire aiuti ai palestinesi”, ha aggiunto.
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