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Guerra in Sudan, “bambini senza nulla in fuga”: il racconto della missionaria

MondoGuerra in Sudan, “bambini senza nulla in fuga”: il racconto della missionaria

ROMA – Le missionarie salesiane restano a Khartoum nonostante la guerra e sono anche testimoni dell’aumento del numero delle persone rifugiate che dal Nord si dirigono in Sud Sudan: lo sottolinea suor Ruth del Pilar Mora, consigliera dell’Istituto delle figlie di Maria ausiliatrice.
L’occasione del suo intervento, e di un’intervista con l’agenzia Dire, è un incontro organizzato dalla Comunità di Sant’Egidio per “accendere i riflettori” sul conflitto deflagrato nel Paese dell’Africa nell’aprile 2023. A combattersi in Sudan sono i reparti dell’esercito che fanno capo al generale Abdel Fattah Al-Burhan e i paramilitari delle Forze di intervento rapido (Rsf), al comando di un altro generale, Mohamed Hamdan Dagalo, detto Hemeti.

Suor Ruth racconta della decisione delle salesiane di restare a Khartoum dopo l’inizio degli scontri nonostante altre congregazioni religiose avessero deciso di partire. “Siamo rimaste in una zona di periferia a Khartoum, in un’area molto contesa tra le parti combattenti” riferisce la missionaria, originaria della Colombia. “Volevamo continuare a stare al fianco della popolazione, in particolare sul piano educativo: gestivamo una scuola informale che prima del conflitto era frequentata da 700 bambini“.
I combattimenti nella capitale tengono la popolazione in ostaggio da oltre un anno. “Nella nostra struttura di Khartoum restano 110 persone” riferisce suor Ruth: “Due volte siamo stati colpiti direttamente dai bombardamenti e così non tutti gli spazi abitativi si possono usare”.

Tante persone sono fuggite, anche verso il Sud Sudan, che dal 2011 è un Paese indipendente. “Lì abbiamo quattro comunità” sottolinea suor Ruth: “Due a Wau, una a Rumbek e una quarta nella capitale Juba“. Le salesiane sono testimoni. “Le consorelle ci dicono che vedono aumentare il numero dei bambini che arrivano in cerca di possibilità di studiare e soprattutto di cibo” riferisce suor Ruth: “L’insicurezza alimentare continua a colpire e l’afflusso dal Nord è forte, come si vede soprattutto a Renk, dove si concentrano i campi profughi“.

L’articolo Guerra in Sudan, “bambini senza nulla in fuga”: il racconto della missionaria proviene da Agenzia Dire.

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