ROMA – Un ordine esecutivo per abolire il dipartimento dell’Istruzione, che dal 1979 ha responsabilità su borse di studio e programmi di sostegno ai giovani con redditi bassi, è stato firmato da Donald Trump.
La tesi del presidente americano, diffusa già durante la campagna elettorale dello scorso anno, è che la struttura federale si sia resa responsabile di “fallimenti clamorosi” e che promuova un indottrinamento dei giovani in materia di appartenenze razziali, sessuali e politiche.
Trump ha promesso di destinare le risorse in dotazione al dipartimento ai singoli Stati. “Lo chiuderemo il più presto possibile” ha detto, nonostante la Casa Bianca abbia riconosciuto che un passo del genere richieda una legge del Congresso. Un via libera non scontato: in Senato i repubblicani hanno una maggioranza di soli sei seggi, 53 a 47. L’ordine esecutivo, sottolineano i media americani, potrebbe comunque essere contestato in sede giudiziaria.
La maggior parte degli alunni americani frequenta scuole pubbliche che sono gratuite e gestite a livello locale, di Stato o di distretto.Solo il 13 per cento delle spese per le elementari e le secondarie è coperto dal bilancio federale. La maggior parte dei fondi proviene infatti da tasse locali e statali.
🍎🇺🇸 @POTUS is bringing education back to the STATES.
“Everybody knows it’s right. We have to get our children educated. We’re not doing well with the world of education in this country and we haven’t in a long time.” – President Donald J. Trump pic.twitter.com/pQHwczF4jv— The White House (@WhiteHouse) March 20, 2025
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