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Italia-Brasile, insieme oltre la pandemia: parla l’ambasciatore Helio Ramos

Italia-Brasile, insieme oltre la pandemia: parla l’ambasciatore Helio Ramos

ROMA – Cielo terso su piazza Navona. Libera, quasi in silenzio. Di fronte palazzo Pamphilj, capolavoro del barocco romano, da un secolo sede dell’ambasciata del Brasile. Oltre l’ingresso che illumina i tre cortili, la galleria Cortona, dipinta con le ‘Storie di Enea’, e la sala Palestrina, entrambe progettate da Francesco Borromini. Al primo piano l’omaggio ai “liberatori”, 25.000 ragazzi arrivati da un Paese tropicale che combatterono contro il nazifascismo, anche nella neve, in Emilia Romagna o in Toscana, spesso con divise prestate dagli americani.  Quattrocentosessantacinque morirono in battaglia, tanti lasciarono storie, amori e anche figli. Una mostra, appena aperta al pubblico, visitabile fino al 19 marzo, li ricorda. Anche di loro parla l’ambasciatore Helio Ramos Vitor Filho, che ci accoglie al quarto piano. L’intervista è a 360° gradi. Si parla di lotta al Covid-19, di diritto ai vaccini e alle cure, ma lo sguardo è rivolto già oltre la pandemia. “I nostri rapporti eccellenti”, sorride l’ambasciatore, offrendo un caffè brasiliano. “Ripartiremo insieme ancora più forti di prima; a ottobre aspettiamo a Roma il presidente Jair Bolsonaro per riunione una bilaterale, per rinnovare una partnership strategica dopo il vertice dei capi di Stato e di governo che sarà ospitato dalla presidenza italiana del G20”.

RAMOS (AMBASCIATORE BRASILE): “MERCOSUR RISPETTA IGP”

Nei negoziati per l’Accordo Ue-Mercosur l’Italia ha ottenuto tutte le concessioni chieste a tutela delle proprie specialità: parola di Helio Vitor Ramos Filho, L’ambasciatore del Brasile all’agenzia Dire parla di intese commerciali, tutela dei consumatori e “rischi” di protezionismo. Rispetto all’intesa, presentata nei principi di base al G20 di Osaka del 2019 e definita per la parte del dialogo politico e della cooperazione un anno dopo, il diplomatico si sofferma sul tema delle indicazioni geografiche: “Nell’Accordo ne sono state riconosciute 355 europee, 57 italiane tra specialità alimentari e bevande Dop e Igp, alle quali il Mercosur garantisce un elevato livello di protezione” sottolinea Helio Ramos. Convinto che a comprendere aiuti il paragone con un’altra intesa, il Ceta, il Comprehensive Economic and Trade Agreement siglato da Ue e Canada: “In quel trattato – dice l’ambasciatore – di indicazioni geografiche italiane ne sono state riconosciute solo 41”. Rispetto alle tutele assicurate in Brasile, Helio Ramos fa alcuni esempi: “Se vuoi acquistare un prosecco da noi non potrai dire ‘prosecco’ ma dovrai dire ‘spumante’; con il gorgonzola o anche il parmigiano accadrà lo stesso: se prodotti localmente, dopo una certa data e per determinate imprese, saranno chiamati in altro modo”. L’Accordo, prevede tutele per prodotti come Grana padano e Parmigiano reggiano, mentre a un gruppo ristretto di aziende dei Paesi del Mercosur sarà permesso di continuare a usare denominazioni locali. Nell’intesa, d’altra parte, si permette la registrazione in Europa di 220 indicazioni geografiche sudamericane, 38 delle quali brasiliane, dalla cachaca al caffè, dal miele ai vini regionali, fino alla spremuta di anacardio.

RAMOS (AMBASCIATORE BRASILE): “5G OPPORTUNITÀ PER L’ITALIA”

Il piano nazionale del Brasile per il 5G costituisce un’opportunità anche per le aziende italiane, assicura Helio Vitor Ramos Filho all’Agenzia Dire, dopo la presentazione delle regole quadro in vista dei bandi di gara. Secondo il diplomatico, “in questo settore delle telecomunicazioni di nuova generazione ci può essere uno scambio importante tra l’Italia e il Brasile”. Helio Ramos cita in particolare Tim, già presente nel Paese sudamericano: “È molto interessata e parteciperà alla gara”, sottolinea l’ambasciatore. “I tempi del bando non si conoscono ancora ma si guarda al secondo semestre di quest’anno”. Le regole e i requisiti per la gara sono stati fissati alcuni giorni fa dall’ente statale Conselho Diretor da Agencia Nacional de Telecomunicacoes (Anatel). Previsto tra l’altro che un segnale internet 4G o a maggiore intensità sia garantito in tutte le località con almeno 600 abitanti e lungo le autostrade federali e che un’attenzione particolare sia dedicata alla connessione nelle aree amazzoniche.

Secondo Anatel, il sistema 5G dovrebbe essere garantito nelle capitali di Stato brasiliane entro il luglio 2022 e in tutte le città con oltre 30.000 abitanti entro il 2029. Nell’intervista con Helio Ramos, in primo piano ci sono più in generale le prospettive di investimenti delle imprese italiane. Tra quelle di “grandi dimensioni” sono ricordate Tim o Enel, che “punta sempre di più sul Brasile”, e ancora Stellantis, il gruppo che comprende il marchio Fiat. “Ha investito 10 miliardi di euro – dice l’ambasciatore – per una nuova azienda di produzione di motori elettrici”. Nell’intervista con l’ambasciatore del Brasile, Helio Ramos, in primo piano ci sono più in generale le prospettive di investimenti delle imprese italiane. Tra quelle di “grandi dimensioni” sono ricordate Tim, Enel o Pirelli, che “punta sempre di più sul Brasile”, e ancora Stellantis, il gruppo che comprende il marchio Fiat. “Ha investito 10 miliardi di euro – dice l’ambasciatore – per nuove aziende di produzione di motori elettrici”. Rispetto al contributo italiano, per dare un quadro d’insieme, Helio Ramos cita anche altri numeri: “Da noi ci sono quasi mille imprese, che valgono 150.000 posti di lavoro, solo considerando quelli diretti”. L’ambasciatore conclude: “I rapporti tra Italia e Brasile sono eccellenti, le vostre imprese ci credono e dopo la pandemia contiamo che queste relazioni si rafforzino ancora di più”.

RAMOS (AMBASCIATORE BRASILE): “PIÙ VACCINI, ECCO COME”

In Brasile si discute della possibilità che aziende private acquistino vaccini anti-Covid con negoziati diretti con “Big Pharma”, ma il diritto di tutti a essere immunizzati sarà comunque garantito sottolinea l’ambasciatore. Secondo il diplomatico, il problema della disponibilità di vaccini è lo stesso in tutto il mondo. Il Brasile avrebbe però un vantaggio, “con 50 anni di know-how e una tecnologia di immunizzazione di massa riconosciuta dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms)”. Per Helio Ramos, una volta ottenuta la disponibilità dei vaccini, il Brasile potrà svolgere la sua campagna nazionale “in modo rapido” e garantendo il diritto di tutti. “Il problema è che oggi non abbiamo dosi per tutti” dice l’ambasciatore: “Le stiamo acquistando in India e in Cina e ci stiamo rivolgendo agli inglesi e agli americani”.

A oggi il Brasile è uno dei Paesi più colpiti per numero di contagi, oltre dieci milioni, e di decessi, più di 259.000. continua a leggere sul sito di riferimento

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