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La figlia illegittima di Putin vive a Parigi sotto falso nome. Fa la deejay

MondoLa figlia illegittima di Putin vive a Parigi sotto falso nome. Fa la deejay

ROMA – Di cognome non fa Putin. Si chiama Luiza Rozova, oppure Elizaveta Olegovna Rudnova. Ed è – pare – la figlia illegittima del presidente russo, avuta da una relazione con Svetlana Krivonogikh, un’ex donna delle pulizie che ora è una delle persone più ricche della Russia, da tutti conosciuta come “l’amica di Putin”. 
Una tv ucraina ha scoperto che vive sotto pseudonimo a Parigi, dove lavora come deejay. Ha 21 anni. E’ stata rintracciata grazie ad leak delle liste di imbarco delle compagnie aeree. I giornalisti dicono di avere anche il certificato di nascita, datato 3 marzo 2003. Il nome del padre sul certificato non c’è di nascita, ma il suo “patronimico” è indicato come Vladimirovna. Sta per “figlia di Vladimir”.
I giornalisti hanno poi spiegato che le sue identità fake sono anche collegate a Putin. Oleg Rudnov, morto nel 2015, era un caro amico di Putin. Luisa Rozova è una variante di questo nome.
Lei ha chiuso i suoi account nel 2022, poco dopo che Putin aveva ordinato l’invasione dell’Ucraina e dopo che altri utenti l’avevano presa in giro con emoji della bandiera ucraina e insinuato che si fosse nascosta in un bunker.
La madre, la signora Krivonogikh, si dice abbia accumulato un patrimonio di 83 milioni di sterline, con diverse case a Monte Carlo e uno yacht, e fa parte  del consiglio di amministrazione della Banca Rossiya, utilizzata dall’élite russa per muovere i propri fondi. Possiede inoltre una quota della stazione sciistica di Igora, al confine con Finlandia, ed è direttrice del National Media Group, di cui il Cremlino spesso si avvale per la sua propaganda.
Putin ha due figlie legittime, Maria e Katerina, con la sua prima moglie Lyudmila, dalla quale ha divorziato nel 2013. Ma si dice che abbia avuto altri due figli con Alina Kabaeva, la ginnasta olimpica.Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo https://www.dire.it

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