“Inaccettabile ci sia luogo dove diritti umani vengono calpestati”
Milano, 1 dic. (askanews) – Dopo l’ispezione stamani di magistrati e agenti della Guardia di finanza nel Cpr di via Corelli per l’ipotesi di reato di frode nelle pubbliche forniture e turbativa d’asta il Pd milanese ne chiede la chiusura. Il segretario provinciale Alessandro Capelli e il capogruppo in Consiglio comunale Filippo Barberis hanno infatti annunciato che lunedì chiederanno nel corso della riunione dell’assemblea di Palazzo Marino che la struttura smetta di essere operativa “almeno fino alla fine delle indagini della Procura, al fine garantire che nessuna persona debba vivere” senza “il pieno rispetto dei diritti umani fondamentali”.
“A Milano è inaccettabile che ci sia un luogo dove i diritti umani vengono calpestati e dove le condizioni sono ben oltre i limiti accettabili della vivibilità. Non ci può essere uno spazio senza adeguato presidio sanitario continuativo, attenta mediazione culturale e linguistica, senza il necessario sostegno psicologico e psichiatrico, servizio legale e attività sociali e religiose” hanno scritto in una nota.
“Quanto ultimamente emerge oggi dalla Procura della Repubblica, aggiunto alle denunce giornalistiche e delle associazioni di questi anni, è molto grave e non può che farci dire che un luogo così non può restare aperto. Già nel 2018 il Consiglio comunale aveva già chiesto che il centro di via Corelli non riaprisse come Cpr, ma tornasse ad essere luogo per accogliere famiglie in emergenza abitativa” hanno concluso.