Nichi Vendola acclamato presidente
Perugia, 26 nov. (askanews) – Eletti, con un solo voto contrario e due astenuti, i 134 componenti della nuova assemblea nazionale di Sinistra italiana, il congresso di Perugia si avvia alla conclusione. Il segretario uscente Nicola Fratoianni, riconfermato, con l’approvazione anche della minoranza interna, con un solo astenuto, per il suo terzo mandato alla guida del partito, ha avviato ora il suo intervento conclusivo.
A conclusione di una tre giorni prevalentemente soporifera per quanto riguarda la sfida interna fra maggioranza e minoranza (arrivate a Perugia con un risultato chiaro: 90 per cento al documento del segretario Nicola Fratoianni, 10 per cento a quello di Stefano Ciccone), il congresso di Sinistra italiana si è animato per una mezz’oretta nella sessione dedicata alle votazioni sui documenti politici. La minoranza ha proposto un ordine del giorno “non in contrapposizione” con quello presentato dal presidente della commissione politica, Giovanni Paglia. Quest’ultimo però è intervenuto due volte per spiegare alla platea che l’elemento dirimente non erano i contenuti politici sui vari temi proposti dalla minoranza: “Fare una lista di Alleanza Verdi Sinistra è una decisione del congresso. Dire ‘facciamo una lista con chiunque ci sta’ non è la stessa cosa, per cui qualsiasi ordine del giorno che non assuma la nostra decisione va presentato come documento alternativo”.
Il botta e risposta è andato avanti per un po con una serie di interventi “sull’ordine dei lavori”. Paglia ha provato a sciogliere il nodo offrendo garanzie per il dopo congresso (quindi anche sulla fase di formazione delle liste per le prossime elezioni): “Invito Stefano a ritirare l’ordine del giorno, ma poi entrambi i documenti confluiranno nella definizione della nostra iniziativa politica”. Proposta non accolta dalla minoranza. Alla fine è sceso in campo con tutto il suo peso anche il segretario uscente, Nicola Fratoianni, che concluderà i lavori, secondo le previsioni, entro l’ora di pranzo, per ribadire che “dire ‘vogliamo presentare alle europee la lista di AVS’ e dire ‘si parte da Verdi e Sinistra’, a me pare siano due cose diverse”. Annullato così anche il tentativo di mediazione di Luciana Castellina, fondatrice del manifesto, storica dirigente ed ex parlamentare comunista, che aveva annunciato: “Voterò a favore di entrambi gli ordini del giorno. Siamo arrivati al congresso con due documenti fortemente alternativi, perché non dobbiamo essere contenti del fatto che si finisce il congresso meglio di come lo abbiamo cominciato e si deve riproporre una spaccatura che non c’è?”. Conclusione con 43 voti contrari e 6 astenuti rispetto al documento di maggioranza. Dal momento che i delegati ufficiali sono 420 ma i presenti 404, si è determinata una lievissima crescita del dissenso, quindi, rispetto al 9,79 per cento col quale la componente di minoranza era arrivata al congresso. Non un fatto politico significativo, probabilmente si tratta più che altro di un lieve segnale di insofferenza per le modalità con le quali si è arrivati alla votazione dei documenti.
Standing ovation al congresso di Sinistra italiana per Nichi Vendola, fondatore di Sinistra ecologia e libertà ed ex presidente della Regione Puglia. Il segretario del partito, appena riconfermato, Nicola Fratoianni, lo ha proposto come presidente e il congresso lo ha eletto per
(lunga) acclamazione, anche se formalmente le cariche per il nuovo mandato sono decise dai membri della nuova assemblea nazionale, che siedono nelle prime file della platea di Perugia. Due astenuti invece, compreso l’interessato, Mimmo Caporusso, tesoriere rieletto.