ROMA – Sono stati liberati 27 dei 29 studenti sequestrati a marzo in un college nello stato centro-settentrionale di Kaduna, in Nigeria. Secondo fonti di stampa concordanti, sarebbe stato un eminente religioso islamico, lo sheikh Ahmad Gumi, a guidare i negoziati col gruppo armato, insieme all’ex presidente nigeriano Olusegun Obasanjo. Non è chiaro se sia stato però pagato un riscatto. Il rilascio giunge all’indomani della manifestazione di protesta dei genitori degli universitari davanti la sede del governo, nella capitale Abuja. I genitori hanno denunciato la mancanza di sforzi da parte delle autorità per liberare i loro figli, a due mesi dal loro sequestro al Federal College of Forestry Mechanization ‘Afaka’. Trentanove studenti sono stati portati via da uomini armati, e solo dieci erano stati inizialmente liberati.
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LA MINACCIA DI BOKO HARAM
In Nigeria il fenomeno dei sequestri è una questione annosa, che negli ultimi mesi ha visto un aggravamento, con circa 800 giovani finiti nelle mani di bande criminali o ribelli, come la milizia di ispirazione jihadista Boko Haram. I giovani vengono presi sia a scopo di estorsione sia per essere sfruttati dai gruppi.
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