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Oggi il Consiglio sul bilancio Ue, pressing notturno su Orban

Oggi il Consiglio sul bilancio Ue, pressing notturno su Orban

Premier ungherese da Meloni e Macron, parlato anche di caso Salis

Bruxelles, 1 feb. (askanews) – Si apre alle 10 a Bruxelles il Consiglio europeo straordinario, convocato dopo che nella seduta di dicembre il premier ungherese Viktor Orban aveva posto il veto sulla revisione del bilancio comunitario pluriennale che contiene i 50 miliardi di euro (33 in prestiti e 17 in sovvenzioni) destinati all’aiuto macrofinanziario all’Ucraina.

Nella notte Orban ha avuto due incontri separati, all’hotel Amigo, con la presidente del Consiglio Giorgia Meloni e con il presidente francese Emmanuel Macron. Sul tavolo proprio la questione del budget e il tentativo di convincere Orban a dare il via libera all’intesa a 26 raggiunta a dicembre. Sui due incontri non sono trapelate indiscrezioni, anche se fonti diplomatiche sottolineano che un’intesa è ancora lontana e il summit prende il via, sostanzialmente, “al buio”. Al termine dei colloqui, rispondendo ai giornalisti, il premier ungherese si è limitato a dire che la situazione “è troppo complicata”.

Con Meloni Orban ha parlato anche di Ilaria Salis, la ragazza italiana detenuta in Ungheria, le cui immagini ammanettata mani e piedi in tribunale hanno suscitato forti reazioni in Italia. “Ha potuto fare telefonate e non è stata isolata dal mondo, non è corretto dire così”, ha detto Orban ai cronisti, aggiungendo di aver “illustrato tutta la storia” alla premier. “I magistrati ungheresi – ha aggiunto – non rispondono al governo, la magistratura è indipendente, non posso influenzarli in nessun modo. L’unica cosa su cui posso intervenire è fornire i dettagli sulla detenzione ed esercitare un’influenza perchè abbia un equo trattamento. Tutti i diritti sono garantiti”.

Il Consiglio si tiene in una Bruxelles blindata, con misure di sicurezza particolarmente stringenti nel quartiere europeo, a causa della protesta degli agricoltori: ieri sera i trattori si sono fermati alla sede del Parlamento ma oggi intendono manifestare davanti all’Europa building.

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