“Vogliamo dialogo tra noi, non competizione”
Roma, 22 nov. (askanews) – Elly Schelin lancia la sua “contromanovra”, un piano alternativo a rispetto alle “scelte scellerate” del governo Meloni per la legge di bilancio. La leader democratica riconosce che le risorse erano poche, “la coperta era corta”, poi però affonda: “Ma loro gli hanno dato fuoco…”. Ecco allora le controproposte democratiche, dai congedi parentali obbligatori per entrambi i genitori al trasporto pubblico locale gratuito per i giovani, fino al piano casa da finanziare con i soldi che il governo mette sul ponte di Messina, senza scordare la sanità e la difesa delle pensioni pubbliche. Una “manovra ombra” che M5s ha deciso di anticipare di qualche ora presentando le proprie proposte, in una ormai costante gara con il Pd.
La Schlein non commenta, ma un messaggio agli alleati-concorrenti del Movimento parlando in direzione lo manda: “Non esiste alcuna alternativa senza il Pd: stiamo in campo come forza portante del campo progressi, perno imprescindibile dell’alternativa alla destra, senza tentazioni egemoniche ma senza complessi di subalternità”. Perché, aggiunge, “tanto pazientemente quanto tenacemente ci ritroverete sempre dalla parte di chi, piuttosto che ai distinguo e alla competizione, preferisce dedicarsi con spirito costruttivo al dialogo, alla ricerca e alla valorizzazione delle ragioni che ci uniscono nel contrasto alle scelte scellerate del governo di Giorgia Meloni”.
Quello è l’avversario, insomma, e tutte le altre opposizioni farebbero bene a metterselo in testa. Bisogna “riallacciare i fili con quei settori della società che non si sentono più rappresentati, per recuperare la fiducia di chi oggi è deluso e rassegnato, per affrontare quello che deve rappresentare per noi un rovello, un’ossessione: mi riferisco all’astensionismo, un dato sempre più preoccupante che sembra assumere caratteristiche strutturali”. Altro che competizione tra opposizioni.
E la Schlein infatti attacca il “governo di destra” che “è rimasto sostanzialmente inerte sul fronte del carovita e della politica dei redditi e non ha messo in campo le scelte di politica industriale necessarie per salvaguardare alcuni settori produtti strategici (dalla siderurgia alle telecomunicazioni e all’automotive)”.
Quindi, appunto, delinea l’impianto della sua contromanovra: innanzitutto, dopo la nascita di un figlio o di una figlia cinque mesi di congedo obbligatori pagati al 100% a entrambi i genitori e salario minimo. Poi, il trasporto pubblico locale gratuito per i giovani e pannelli solari sui tetti di tutti gli edifici commerciali e industriali .
Insiste sul “piano casa. I soldi destinati al Ponte sullo stretto di Messina li utilizziamo per il recupero delle case popolari” e allo stesso modo bisogna rimpolpare il “fondo per gli affitti, che portiamo a un miliardo nel 2026”. Previsti poi “200 milioni sulle borse di studio universitarie” e “quattro miliardi in più sulla sanità pubblica per sbloccare assunzioni e accorciare liste d’attesa”. Bisogna inoltre “finanziare la non autosufficienza”, prevedere misure a tutela della “salute mentale”, “sopprimere i tagli alle pensioni pubbliche”. Senza dimenticare la transizione ecologica, sulla quale il governo non fa “niente”. Bisognerebbe invece investire in pannelli sui tetti degli edifici pubblici e industriali, favorire le comunità energetiche”.
Di nuovo un passaggio per gli alleati, per rimarcare il “successo della manifestazione di Piazza del Popolo. È stato un momento importante di mobilitazione e partecipazione, la dimostrazione che l’alternativa c’è se la facciamo vivere insieme e tra la gente. Non è un punto di arrivo ma di ripartenza”.