A inizio di febbraio aria di primavera ma forse non dura
Roma, 29 gen. (askanews) – Da oggi iniziano i cosiddetti “giorni della Merla”, il periodo che fino a non molti anni fa, era considerato il più freddo dell’inverno e non solo per detto popolare, ma anche statisticamente parlando. Quest’anno però non sarà così.
Antonio Sanò, fondatore del sito www.iLMeteo, avvisa che la presenza dell’anticiclone africano Zeus durerà ancora molto tempo, almeno per altri 10-14 giorni. Di fatto questa possente alta pressione “ruberà” alla stagione invernale quasi 30 giorni. Arriverà quindi una primavera anticipata? Forse, ma di certo non durerà. Il mese di febbraio, che segna il passaggio tra inverno e primavera, è stato spesso caratterizzato da eventi meteorologici importanti ed è proprio a febbraio che si sono verificate le più forti ondate di gelo e neve sull’Italia; basti ricordare gli anni come il 1929, il 1956 e più recentemente il 2012 e il 2018.
Parlando invece del tempo previsto per la settimana appena iniziata ci sono due aspetti da sottolineare. Innanzitutto la stabilità atmosferica portata da Zeus garantirà giornate soleggiate e piacevoli al Centro-Sud e sui settori alpini e prealpini, però provocherà anche la formazione di nebbie o nubi basse sulla Pianura Padana e lungo le coste tirreniche (qui solo al mattino). Se questa ormai è una normalità da parecchi giorni, i due aspetti che caratterizzeranno i prossimi giorni sono la quasi scomparsa della nebbia al Nord e l’aumento delle temperature. Da giovedì 1 febbraio, ma soprattutto dal giorno della Candelora (2 febbraio) ci saranno sempre meno nebbie a favore di un più ampio soleggiamento.
L’anticiclone Zeus infatti si rafforzerà ulteriormente e così anche le temperature potranno aumentare. I valori massimi diventeranno via via più gradevoli su tutte le regioni e compresi grossomodo tra 13 e 18°C un po’ ovunque. Insomma, dall’inizio di febbraio si inizierà a respirare aria di primavera.