martedì, 9 Luglio , 24

The National Congress approved the ‘emergency Pec’

The National Congress approved the ‘emergency Pec’

By João Marcelo

SAO PAULO – On Thursday, the 11th, the National Congress approved the PEC (Constitutional Amendment Proposal) 186. The “emergency PEC”, as it was called by the government, will apply a series of fiscal adjustments and reductions in investments in public services, already foreseen by the Minister of Economy, Paulo Guedes, at the beginning of the Bolsonaro government, as conditions for the New Emergency Aid. In this new phase, the program will make payments of an average of 250 reais per person and will also cover half of the recipients of the previous aid. Emergency aid was a measure of assistance to the population during the pandemic that consisted of monthly payments of 600 reais on average for the most vulnerable population and lasted until the end of last year.

The “PEC of Blackmail”, as it was called by the opposition, displeased several sectors of society, including public security officials, one of the main classes that supported the candidacy of Jair Bolsonaro. Although the proposal banning progressions and career promotions for civil servants as a way of containing expenses was removed from the original text, dissatisfaction still persists. The criticism made by the police is that there is a risk that the salaries of the servers will be frozen for the next 15 years. With PEC Emergencial, when the mandatory expenses of the Federal Government (which include salaries and social security benefits) reach 95% of the total expenses, the triggers are automatically activated, preventing readjustments.

In an interview with Dire agency, the delegate of the judicial police and president of the National Association of Judicial Police Delegates (ADPJ), Rafael Sampaio is categorical, “if the government were as efficient in combating the pandemic as it is being in destroying the public service , the pandemic would already be controlled in the country ”. The delegate, who is also president of the Union of Civil Police Delegates of the Federal District (Sindepo-DF), still says that public security was used during the campaign as the great project of this government. “I say with tranquility, there was not a single legislative proposal, a single constitutional amendment, during the current government that would change the national public security scenario.” “We can no longer believe in the government’s goodwill with public security.”

The president of ADPJ said that the category is organizing itself to act during this week. A motorcade was scheduled for the 17th, Wednesday, in Brasília and a national mobilization is scheduled for the 22nd. “We are going to hold demonstrations on the 22nd, everyone goes with banners for the police units”.

Rafael Sampaio added that, “Unfortunately we have to make this recognition, our Mea Culpa, of what we proposed and believed, because the feeling is that we were really deceived”.

BRASILE. UNA RIFORMA COSTITUZIONALE PER I SUSSIDI DI EMERGENZA

Di João Marcelo

SAN PAOLO – Una riforma della Costituzione “di emergenza”, come è stata definita dalla maggioranza, che introduce una serie di tagli fiscali e agli investimenti nei servizi pubblici è stata approvata dal Congresso nazionale del Brasile.

Il provvedimento, che è stato votato dal parlamento settimana scorsa ed è definito Pec 186 da Proposta de Emenda Constitucional, appunto proposta di riforma costituzionale, era già stato previsto all’inizio del governo del presidente Jair Bolsonaro dal ministro dell’Economia, Paulo Guedes, ma è ora diventata una condizione necessaria per i nuovi aiuti d’emergenza. In questa fase il programma provvederà a distribuire una media di circa 250 reais a persona, l’equivalente di 52 euro, e coprirà circa la metà dei beneficiari degli incentivi precedenti.

L’aiuto di emergenza è stata una misura d’assistenza della popolazione cominciato con la prima fase della pandemia e terminato sul finire dell’anno scorso. Consisteva in un sostegno mensile alle fasce di popolazione più vulnerabile dal valore di 600 reais, poco meno di 90 euro. L’opposizione ha definito la riforma “un ricatto”. La misura è stata accolta con sfavore da diversi settori della società, inclusi i dipendenti della pubblica sicurezza, una dei principali settori tradizionalmente sostenitori di Bolsonaro. Nonostante dal testo originale sia stata ritirata la proposta che vietava scatti di carriera e promozioni nel comparto con l’obiettivo di contenere gli sprechi, l’insoddisfazione rimane. La critica avanzata dai corpi di polizia è che esiste il rischio che i salari dei dipendenti siano congelati per i prossimi 15 anni. Con questa riforma, quando le spese obbligatorie del governo federale (che comprendono il pagamento dei salari e delle pensioni) raggiungono il 95% del totale delle spese, i tagli vengono attivati in automatico impedendo gli adeguamenti dei salari.

In un’intervista con l’agenzia Dire, Rafael Sampaio, delegato della polizia giudiziaria nonché presidente dell’Associacao Nacional dos Delegados de Polícia Judiciaria (Adpj), è categorico. “Se il governo si comportasse in modo così efficiente nel combattere la pandemia così come si sta comportando nel distruggere il servizio pubblico, la crisi sanitaria sarebbe già sotto controllo” denuncia Sampaio. Il delegato, che è anche presidente del Sindicato dos Delegados da Policia Civil do Distrito Federal (Sindepo-Df), aggiunge che la pubblica sicurezza è stata usata più volte in campagna elettorale come progetto chiave dell’attuale governo. “Durante questa amministrazione- denuncia Sampaio- non c’è stata una sola proposta legislativa o una sola riforma della Costituzione che abbia modificato lo scenario della sicurezza pubblica nazionale”. Questo sentimento è presente in gran parte dei dirigenti del settore, secondo il delegato: “Non crediamo più alla buona fede del governo per quanto riguarda il settore della pubblica sicurezza”.

Il presidente dell’Associacao riferisce che la categoria si sta organizzando per agire questa settimana. Un corteo di moto è stato programmato per mercoledì, nella capitale Brasilia, mentre una mobilitazione nazionale è prevista per martedì prossimo, il 22 marzo. “Ci siamo organizzati per questa giornata, tutti andremo con striscioni che inneggiano all’unità della polizia”. Sampaio aggiunge: “Sfortunatamente dobbiamo fare ‘mea culpa’ rispetto a quello che abbiamo proposto e in cui abbiamo creduto, perché la sensazione è di essere stati veramente ingannati”.

O Congresso Nacional aprovou a “PEC emergencial”

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