di Laura Iazzetti
MILANO – Quando partirà la campagna massiva, le aziende lombarde che daranno la propria adesione potranno vaccinare i lavoratori in loco attraverso i medici aziendali. La Regione ha presentato il protocollo d’intesa messo a punto con l’Associazione nazionale dei medici competenti, Confindustria e Confapi. L’obiettivo è accelerare nelle somministrazioni del vaccino anti-covid ampliando l’offerta già disponibile. L’assessora al Welfare, Letizia Moratti, ripete più volte che “il protocollo verrà applicato nel rispetto delle categoria individuate dal piano vaccinale nazionale (quindi, operatori sanitari, Rsa, ultra 80enni e persone con fragilità)”. Sarà infatti “un canale parallelo a quelli già presenti”.
A svolgere le somministrazioni, come già annunciato, saranno i medici aziendali che dovranno dare la loro disponibilità. Le aziende dovranno avere degli spazi adeguati a mantenere il distanziamento e non creare assembramenti. Indicazioni più precise saranno fornite dal commissario per l’emergenza, Francesco Paolo Figluiolo, “che fornirà le modalità con cui dovrà essere applicata” l’intesa, chiarisce Moratti. L’assessora considera questo progetto un “grande aiuto al sistema sanitario regionale” e “rivendica” che la Lombardia è stata la “prima Regione ad averlo stipulato”. “Il Covid non è un rischio tipico dei luoghi di lavoro, ma è un rischio presente e quindi vede anche noi che siamo un’associazione scientifica partecipi di quello che può essere il nostro apporto”, dice Rino Donghi di Anma, i medici aziendali. L’Associazione dei medici competenti- martedì era trapelata una nota del 5 marzo scorso in cui Anma richiamava la priorità del piano vaccinale pubblico- ribadisce che tanto le aziende quanto il personale sanitario aderiranno “in modo libero e consapevole predisponendo le modalità per cui la vaccinazione possa essere fatta in sicurezza e con efficacia”.
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