ROMA – “Di nuovo vi è una maggiore specificità di quelli che possono essere gli illeciti disciplinari, e questo è a garanzia di tutti i magistrati“. Lo ha detto il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, dall’auditorium dell’I.C. Don Milani di Caivano (Napoli), a margine della Giornata della Legalità organizzata dal liceo Braucci di Caivano, in collaborazione con il ministero della Giustizia, rispondendo sulle ‘pagelle’ ai magistrati.
“Perché – ha aggiunto – come in tutte le situazioni in cui una persona può essere sottoposta a procedimento valutativo, più la norma è specifica e chiara e più una persona sa cosa rischia se non compie bene il suo lavoro. In questi casi i criteri sono più o meno sempre gli stessi: la produttività, la presenza in ufficio, la tempestività nel deposito degli atti, e il rigore logico nel motivarli e aggiornarsi con la produzione legislativa. Il giudizio spetta comunque sempre al Csm, non vi è quindi nessuna interferenza del potere esecutivo o del Parlamento, e quindi non vedo quale possa essere la ragione non dico di una protesta, ma anche di una diffidenza nei confronti di un progetto – ha concluso Nordio – elaborato in gran parte addirittura dal precedente governo”.
IL MINISTRO: MAI CONTRARIO AD AUTONOMIA E INDIPENDENZA MAGISTRATI
Il ministro poi ha risposto in merito al rapporto tra magistratura e parlamento: “Sono un ex magistrato e non sarei mai contrario all’indipendenza e all’autonomia della magistratura. Qualche volta possono esserci state delle incomprensioni, ma la nostra apertura al dialogo è assoluta e avrà la conferma domani quando al Csm, alla presenza del Capo dello stato, faremo le nostre dichiarazioni programmatiche”.
NORDIO: RISORSE SONO QUELLE CHE SONO
In merito alle lamentele sulla scarsità delle risorse da parte dell’Anm di Napoli, Nordio le ha “definite legittime” sottolineando che appartiene “all’Anm italiana, all’avvocatura e alla polizia penitenziaria”. Il ministro ha spiegato, inoltre, che “le risorse sono quelle che sono, noi pensiamo e speriamo di utilizzarle anche attraverso la tecnologia. Stiamo andando avanti molto con la digitalizzazione, con il processo telematico, che potrà aiutare a velocizzare i processi. Una giustizia rapida è l’unica forma di giustizia, purtroppo le risorse sono quelle che sono ma noi stiamo lavorando molto anche se i giornali non ne parlano, perché si sa che le notizie sono quelle che creano polemiche. La gran parte del nostro lavoro è dedicata a rendere la giustizia più rapida, più efficiente e a ottenere soprattutto le risorse del Pnrr. Abbiamo già avuto però la soddisfazione di vedere che è stata concessa l’ultima rata proprio perché noi abbiamo ottemperato alle direttive dell’Europa”.
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