ROMA – Dopo che alcune manifestanti hanno imbrattato la sede romana dell’associazione Pro Vita e Famiglia, il portavoce dell’associazione, Jacopo Coghe, commenta l’accaduto. “Sabato scorso la sede di Pro Vita & Famiglia è stata attaccata durante la manifestazione contro la violenza sulle donne. È assurdo che una manifestazione che si professa anti violenta abbia violentemente attaccato la nostra sede. Qual è la nostra colpa? Forse semplicemente quella di difendere tutte le donne, sin dal loro concepimento. Chi c’è più femminista di noi? Perché abbiamo dovuto subire questo atto? È un atto gravissimo, speriamo che tutto l’arco politico lo condanni e ne prenda le distanze“, chiede Coghe. “È vergognoso che sia stato perpetrato proprio nella giornata in memoria della povera Giulia, vittima di un femminicidio”, aggiunge.
Sul caso è intervenuta anche la presidente del Consiglio Giorgia Meloni.
“Io non so come si pensi di combattere la violenza contro le donne rendendosi protagonisti di intollerabili atti di violenza e intimidazione come quelli avvenuti sabato a danno dell’associazione Pro Vita e Famiglia. Voglio interrogare tutti su una questione banale: la violenza va condannata sempre o solamente quando si rivolge a qualcuno di cui condividiamo le idee?”, ha scritto Meloni su Facebook. “È questa la domanda sulla quale- aggiunge-, da parte di certa sinistra, non abbiamo mai avuto una risposta chiara. Spero stavolta arrivi, da Elly Schlein, da Giuseppe Conte, da Maurizio Landini e dalla Cgil ai quali tutti manifestammo la nostra solidarietà in occasione del vergognoso assalto alla sede del sindacato. Una sede devastata è inaccettabile sempre. Particolarmente se la si devasta nel nome delle donne violentate, picchiate o uccise“.
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