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Vino, Ceev e Uiv contro linee guida su etichettatura: vanno cambiate

Vino, Ceev e Uiv contro linee guida su etichettatura: vanno cambiate

“Implicano la distruzione di centinaia di milioni di etichette”

Milano, 24 nov. (askanews) – La Commissione Europea ha pubblicato oggi le linee guida sulle nuove norme relative all’etichettatura obbligatoria con l’elenco degli ingredienti e la dichiarazione nutrizionale dei vini e dei prodotti vitivinicoli aromatizzati, che entreranno in vigore l’8 dicembre. Secondo il Comité européen des entreprises vins (Ceev)e Unione italiana vini (Uiv) queste indicazioni attuative prevedono però “una nuova interpretazione della norme che incide sull’aspetto delle etichette, che implicherà, da un lato, la distruzione di centinaia di milioni di etichette già stampate e, dall’altro, l’incapacità di stampare nuove etichette in tempo per rispettare la nuova scadenza regolamentare”.

Le associazione di rappresentanza delle imprese del vino chiedono quindi una modifica urgente delle linee guida, ricordando che il Regolamento europeo pubblicato nel dicembre 2021 e accolto con favore dalle aziende, “dà ai produttori la possibilità di rendere disponibile la dichiarazione nutrizionale completa e l’elenco degli ingredienti per via elettronica (e-label)”. “La grande maggioranza degli operatori del settore vitivinicolo ha deciso di identificare i QR-code con il simbolo image.png registrato ISO 2760, universalmente noto per identificare un luogo in cui si trovano informazioni” ricostruisce il Ceev, sottolineando che però oggi la Commissione ha pubblicato le sue linee guida “che contengono una nuova interpretazione del regolamento OCM vino in cui si afferma che la presentazione di un codice QR dovrebbe essere chiara per i consumatori per quanto riguarda il suo contenuto, che il codice QR deve essere identificato sull’etichetta con il termine ‘ingredienti’ e aggiungendo incertezza riguardo al regime linguistico da applicare”.

“In tal modo, la nuova interpretazione della Commissione mina drammaticamente il principio della certezza del diritto e delle legittime aspettative degli operatori economici e ignora la volontà politica espressa dai colegislatori all’adozione del regolamento Ue” spiega il Comité, evidenziando che “la pubblicazione delle linee guida a sole due settimane dall’entrata in vigore rende impossibile l’adeguamento degli operatori economici e ignora inoltre il principio di proporzionalità tra libera circolazione delle merci, competitività e informazione dei consumatori”.

Al di là della tempistica irrealistica, il Ceev si dice “fortemente in disaccordo anche con l’interpretazione stessa della Commissione: nella stessa linea, la Commissione per l’Agricoltura e lo Sviluppo Rurale del Parlamento Europeo e diversi Stati membri (tra cui Spagna, Italia, Francia e Portogallo) hanno comunicato ufficialmente le loro preoccupazioni alla Commissione Europea e il loro sostegno all’interpretazione del Ceev”.

“L’interpretazione della Commissione porta più incertezza che altro e lascia le aziende vinicole all’oscuro su cosa fare ora” afferma il segretario generale del Ceev, Ignacio Sánchez Recarte, aggiungendo che “l’interpretazione è pura burocrazia e ciò va contro lo spirito del Regolamento, mette a repentaglio il mercato unico dei vini e interpreta in modo sproporzionato i regolamenti sull’Ocm e sulle informazioni sugli alimenti ai consumatori. L’interpretazione – conclude – cancella il principale vantaggio apportato dal sistema di etichettatura elettronica”.

“Le aziende vinicole, assieme a Uiv, sono da sempre sostenitrici della trasparenza nei confronti dei consumatori, come dimostra il fatto che, per primo, l’intero comparto abbia già adottato quanto previsto dal Regolamento Ue” dichiara il segretario generale di Uiv, Paolo Castelletti, chiosando “oggi un dietrofront, con la sorpresa di una nuova interpretazione al regolamento che rappresenta un buco nero sul futuro delle nostre imprese”.

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